mercoledì 7 ottobre 2009

Saper per meglio fare

Associazione IRIS




Inseriamo in questo nostro spazio un articolo che preleviamo dall’archivio dell’Associazione pubblicato a firma del prof. Nino Romano, direttore U.O. Registro Tumori della Provincia, sull’inserto del “giornale di Sicilia “ del mese di febbraio 2009 (ultimo mercoledì del mese), quindi abbastanza recente.
Lo facciamo perché riteniamo il contenuto utile informazione per il nostro territorio, vuoi per la personalità dell’autore, vuoi per la data di pubblicazione che consentono un conoscenza aggiornata e seria della situazione della nostra provincia.

Cogliamo l'occasione per portare a conoscenza che, in conformità agli scopi dell'Associzione, abbiamo concluso una nostra prima ricerca condotta nella Valle Jato sull'incidenza delle malattie neoplasiche. Stiamo ultimando la elaborazione dei dati ed, una volta avuti, ci preoccuperemo in collaborazione con altri (prime fra tutti le Amministrazioni comunali, con quella di San Cipirello in avanzata fase di concretizzazione) di rendere noti i risultati.


Anche a Palermo cancro in aumento
I tre anni di attività dei Registro Tumori

di Nino Romano *

La conoscenza del numero di nuovi casi di tumore (incidenza) diagnosticati in un'area geografica è indi­spensabile per comprende­re quali siano i fattori di rischio che operano nel territorio e stabilire quale debba essere l'assegnazione di risorse per il controllo del cancro. Infatti, il ruolo centrale attribuito alle autorità regionali sulle decisioni riguardanti la sanità pubblica, sia in termini di programma­zione sia di gestione delle risorse, rende neces­saria la conoscenza dell'incidenza disaggregata a livello regionale.
L'andamento nazionale presenta differenze tra le varie aree geografiche: per tutti i tumo­ri, negli uomini, l'incidenza è in diminuzio­ne nelle regioni settentrionali e in crescita al sud, mentre per le donne aumenta ovunque con una tendenza, però, più accentuata nelle regioni meridionali. Si assiste quindi ad un radicale cambiamento nel quadro epidemiolo­gico dei tumori. Tradizionalmente, il sud Italia presentava un rischio di malattia nettamente inferiore a quello espresso nelle regioni setten­trionali. Le nuove stime modificano lo scena­rio passato.
L'azione svolta dal Registro Tumori della pro­vincia di Palermo nel corso dei primi tre anni di attività, con dati già presentati per l'accredi­tamento di eccellenza all'Associazione Italiana dei Registri Tumori, permette di avere notizia del quadro epidemiologico del Palermitano, indispensabile per attivare una corretta poli­tica di programmazione regionale.
Il Registro Tumori ha individuato 6.000 nuo­vi casi all'anno, registrando una situazione epidemiologica simile a quella riportata in altri registri del sud, ma con valori più bassi di quelli osservati da vari registri del centro e nord Italia (circa il 20 per cento).
Gli uomini si ammalano di più delle donne. Nel 70 per cento dei casi, i pazienti affetti da tumore hanno un'età superiore ai 60 anni, il 18 per cento tra i 45 ed i 60 anni.

" Conoscere il quadroepidemiologico è uno strumento
indispensabile per attivare una corretta politica di
programmazione regionale "

Le neopla­sie più frequenti nel sesso maschile sono state quelle della prostata (17 per cento del totale), superando quelli del polmone (16 per cento) e del colon-retto (13 per cento). I tumori più co­muni nelle donne sono risultati, invece, quelli della mammella (29 per cento), del colon-retto (13 per cento) e quelli a carico dell'apparato genitale (12 per cento).
Nel sesso femminile si registra, invece, un'in­cidenza più elevata per alcune sedi specifiche e, precisamente, per la tiroide e il fegato. Nel primo caso, insieme a possibili situazioni pe­culiari di rischio presenti in Sicilia, una quota di eccesso può essere dovuta ad una "over­diagnosi", legata ad un più frequente ricorso ad esami bioetici correlato al gozzo endemico. L'incidenza del tumore del fegato, con un tasso pari a quello riportato a Ragusa, ma inferiore a quello di altri registri del sud (Napoli, Saler­no), potrebbe essere attribuita alla maggiore circolazione nel meridione di virus responsa­bili di epatiti virali acute. Si stima, infine, che i cittadini della provincia di Palermo abbiano
un rischio di ammalarsi di tumore entro i 74 anni del 25 per cento per gli uomini e del 20 per cento per le donne.
Nel Palermitano, la mortalità per tumori non diminuisce, in linea con ciò che avviene in tut­ta l'Isola, ma è in controtendenza con quanto già osservato in altre aree italiane: questo feno­meno, insieme al persistere di basse percen­tuali di tumori diagnosticati in fase precoce, sottolinea la scarsa diffusione degli screening oncologici.
Sul fronte delle cure, nella provincia di Paler­mo il ricorso a ricoveri fuori regione è pari al 5 per cento del totale. Per riportare un esem­pio, la chirurgia dei tumori del colori viene ef­fettuata all'interno della provincia nel 96 per cento dei casi.
Un'ulteriore considerazione riguarda la tera­pia antitumorale. I profili di utilizzazione dei farmaci, anche somministrati in day hospital, sono coerenti con le linee guida. Tra i farmaci cosiddetti innovativi, gli anticorpi monoclonali, nel corso del 2006, hanno inciso per il 31 per cento della spesa nel tumore della mammella e per il 47 per cento in quello del colon.
Il panorama che emerge dai primi dati prodot­ti dal Registro impone alcune riflessioni. La richiesta di assistenza oncologica è destina­ta rapidamente a crescere nei prossimi anni: dipende dall'invecchiamento della popolazio­ne, con un conseguente aumento del numero di casi, dal miglioramento della sopravvivenza, legato alla (si spera quanto prima) diffusione della diagnosi precoce e all'appropriatezza del­le terapie. Ciò significa che nella popolazione ci saranno sempre più persone che avranno ricevuto, nel corso della loro vita, una diagnosi di cancro. È necessario quindi sperimentare nuove modalità di sorveglianza sanitaria attiva per la popolazione, realizzando un accettabile equilibrio tra controllo del rischio residuo e sostenibilità dei costi umani ed economici.


* Ordinario di Igiene, Dipartimento di Scienze perla Promozione della Salute,
Università degli Studi di Palermo, Direttore Registro Tumori della Provincia di Palermo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu