La strada statale 624 Palermo-Sciacca lungo tutto il suo suo percorso continua ad essere contrassegnata da croci, fiori e paracarri divelti.
Le ultime due vittime, di una serie ormai inarrestabile d’incidenti stradali, sono state la nostra concittadina Giuseppa D’Angelo ed un ragazzo di Piana degli Albanesi, Giuseppe La Barbera. Un altro lutto cittadino. Sembrano giorni e scene di repertorio, perché si resta convinti di averle già viste poco tempo prima e subito dopo subentra la sensazione angosciante di doverle con molta probabilità rivivere.
Una strada la Palermo-Sciacca che non attraversa alcun centro abitato, cosa che contribuisce a conferirle l’impropria e famigerata denominazione di strada di "scorrimento veloce".
Velocità che rappresenta una delle maggiori cause degli incidenti stradali che si verificano in quest’arteria, considerata insieme alla Palermo-Agrigento, tra le più pericolose dell’intera Sicilia.
La strada collega Palermo a numerosi centri, i più importanti dei quali in successione: Altofonte, Monreale, Giacalone, Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Camporeale, Roccamena, Corleone, Poggioreale, Salaparuta, Santa Margherita Belice, Sambuca di Sicilia, Menfi ed infine Sciacca. Almeno 15 quindi i comuni serviti da una strada che, inaugurata nel 1997 era già inadeguata, essendo stata progettata ben 37 anni prima della sua apertura.
Il sindaco di San Giuseppe Jato, rassegnatamente, ha dichiarato che molte richieste sono state presentate alla prefettura per il miglioramento della SS624; ma sembra che scarse siano le possibilità di ottenere un modernizzazione dell’infrastruttura. Ha infine affermato che l’unico modo per cercare di evitare il ripetersi di tali tragedie è rappresentato dal rispetto, da parte di tutti noi, del Codice della strada (es. non superare i limiti di velocità, uso delle cinture di sicurezza). A mio avviso invece molto ci sarebbe da fare. Esistono, infatti, altre concause responsabili degli incidenti che sarebbe necessario ed urgente evidenziare ed adoperarsi a risolvere. Da cittadino che giornalmente, come molti altri percorre in auto la strada, noto tanti “buchi neri” a riguardo: scarsa manutenzione del fondo stradale spesso irregolare ed a tratti poco aderente; scarsa manutenzione dei giunti e dei bordi stradali (con conseguente ristagno delle acque, durante le forti piogge, e quindi causa dell’acquaplaning); scarsa o assente illuminazione in corrispondenza degli svincoli; presenza, in particolare negli alti viadotti, di guardrail inadeguati; scarsa segnaletica stradale; assenza di dissuasori di velocità nei pressi delle curve più pericolose e nei rettilinei.
Non è solo con l’utilizzo degli autovelox posti solo in determinati posti, per ingrassare le casse comunali, che si può controllare il problema.
Occorrerebbero inoltre maggiori controlli mobili della polizia stradale, interventi di prevenzione nelle scuole volti all’educazione ed alla sicurezza stradale, infine più preparazione alla guida. Necessario, doveroso e urgente e sarebbe quindi da parte delle amministrazioni di tutti i Comuni serviti dalla strada attivarsi immediatamente. Servirebbe un piano straordinario istituito tra Sindaci del comprensorio, Regione, Anas, Provincia di Palermo ed Agrigento per la messa in sicurezza della strada Palermo-Sciacca. Occorrerebbe applicare le linee guida europee per le analisi di sicurezza delle strada al fine di individuare gli aspetti maggiormente suscettibili di miglioramento per cercare di ridurre il numero degli incidenti e quindi delle vittime. Un obiettivo questo che dovrebbe essere tra quelli prioritari dei nostri Sindaci spesso distratti da altri problemi.
Un problema, quello della sicurezza stradale, di fondamentale importanza per tutti i cittadini che hanno visto perdere in questa strada già troppi parenti, amici e conoscenti.
Le ultime due vittime, di una serie ormai inarrestabile d’incidenti stradali, sono state la nostra concittadina Giuseppa D’Angelo ed un ragazzo di Piana degli Albanesi, Giuseppe La Barbera. Un altro lutto cittadino. Sembrano giorni e scene di repertorio, perché si resta convinti di averle già viste poco tempo prima e subito dopo subentra la sensazione angosciante di doverle con molta probabilità rivivere.
Una strada la Palermo-Sciacca che non attraversa alcun centro abitato, cosa che contribuisce a conferirle l’impropria e famigerata denominazione di strada di "scorrimento veloce".
Velocità che rappresenta una delle maggiori cause degli incidenti stradali che si verificano in quest’arteria, considerata insieme alla Palermo-Agrigento, tra le più pericolose dell’intera Sicilia.
La strada collega Palermo a numerosi centri, i più importanti dei quali in successione: Altofonte, Monreale, Giacalone, Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Camporeale, Roccamena, Corleone, Poggioreale, Salaparuta, Santa Margherita Belice, Sambuca di Sicilia, Menfi ed infine Sciacca. Almeno 15 quindi i comuni serviti da una strada che, inaugurata nel 1997 era già inadeguata, essendo stata progettata ben 37 anni prima della sua apertura.
Il sindaco di San Giuseppe Jato, rassegnatamente, ha dichiarato che molte richieste sono state presentate alla prefettura per il miglioramento della SS624; ma sembra che scarse siano le possibilità di ottenere un modernizzazione dell’infrastruttura. Ha infine affermato che l’unico modo per cercare di evitare il ripetersi di tali tragedie è rappresentato dal rispetto, da parte di tutti noi, del Codice della strada (es. non superare i limiti di velocità, uso delle cinture di sicurezza). A mio avviso invece molto ci sarebbe da fare. Esistono, infatti, altre concause responsabili degli incidenti che sarebbe necessario ed urgente evidenziare ed adoperarsi a risolvere. Da cittadino che giornalmente, come molti altri percorre in auto la strada, noto tanti “buchi neri” a riguardo: scarsa manutenzione del fondo stradale spesso irregolare ed a tratti poco aderente; scarsa manutenzione dei giunti e dei bordi stradali (con conseguente ristagno delle acque, durante le forti piogge, e quindi causa dell’acquaplaning); scarsa o assente illuminazione in corrispondenza degli svincoli; presenza, in particolare negli alti viadotti, di guardrail inadeguati; scarsa segnaletica stradale; assenza di dissuasori di velocità nei pressi delle curve più pericolose e nei rettilinei.
Non è solo con l’utilizzo degli autovelox posti solo in determinati posti, per ingrassare le casse comunali, che si può controllare il problema.
Occorrerebbero inoltre maggiori controlli mobili della polizia stradale, interventi di prevenzione nelle scuole volti all’educazione ed alla sicurezza stradale, infine più preparazione alla guida. Necessario, doveroso e urgente e sarebbe quindi da parte delle amministrazioni di tutti i Comuni serviti dalla strada attivarsi immediatamente. Servirebbe un piano straordinario istituito tra Sindaci del comprensorio, Regione, Anas, Provincia di Palermo ed Agrigento per la messa in sicurezza della strada Palermo-Sciacca. Occorrerebbe applicare le linee guida europee per le analisi di sicurezza delle strada al fine di individuare gli aspetti maggiormente suscettibili di miglioramento per cercare di ridurre il numero degli incidenti e quindi delle vittime. Un obiettivo questo che dovrebbe essere tra quelli prioritari dei nostri Sindaci spesso distratti da altri problemi.
Un problema, quello della sicurezza stradale, di fondamentale importanza per tutti i cittadini che hanno visto perdere in questa strada già troppi parenti, amici e conoscenti.
Giuseppe Paviglianiti
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