lunedì 17 marzo 2008



Pista...Pista....Pista ciclabileeeeeeeeeeee!

Si snodano nei centri storici e nelle grandi città, permettono di penetrare natura e paesaggi e, in questo caso, di respirarne i profumi a pieni polmoni. Le potremmo definire vie del tempo libero, dell'aerobica, del risparmio di tempo e di denaro, dell'ambiente pulito. Sono le piste ciclabili, presenti quasi ovunque nel resto d'Europa e in molte città del centro e del nord Italia, decisamente meno frequenti al sud, sebbene il clima mite, la bellezza dei territori e delle località li renderebbero quasi indispensabili. Certo, si potrebbe dire che con tutti i problemi che abbiamo al sud disoccupazione...mafie...arretratezze varie, non possiamo certo lagnarci dell'assenza delle piste ciclabili, e soprattutto, che per noi siciliani lo sport preferito non è la bicicletta ma l'auto per spostarci da un bar all'altro!
E poi non vi sarete mica messi in testa di eliminare il trrraffffico? Mai, attenti! Da noi, più trrraffffico equivale a più consumi di carburante e dunque a una economia che gira, economia che gira ancora di più quanto più tempeste di inquinanti nocivi scarichiamo nell'ambiente con le nostre automobili, perchè così dopo paghiamo il pass per entrare nel centro storico di Palermo e le multe dei vigili urbani quando vogliamo fare i furbi ed entrarci senza aver pagato. Ehh l'economia deve girare ca....!
Ora veniamo a noi. Ci sono i Comuni di San Giuseppe Jato e San Cipirello, una bella valle piena di testimonianze del passato, percorsi naturalistici (anche se molti impercorribili perchè non bonificati), importanti cantine del vino e accoglienti agriturismi sparsi qua e là. Non sarebbe bello se tutti questi posti fossero collegati da una pista ciclabile e raggiungibili in mountain bike? Da aprile all'autunno ci sarebbe la possibilità per indigeni e forestieri di farsi delle gran belle pedalate e tornare a casuccia rotti ma felici. Le aziende avrebbero modo di promuoversi e di organizzare nuove forme di offerta dei loro prodotti e servizi, magari miscelando nello stesso contesto eventi collaterali e tradizioni. In sinergia con le aziende magari anche i Comuni di San Giuseppe Jato e San Cipirello potrebbero riuscire a sviluppare una vocazione turistica e far conoscere le loro bellezze.
Il problema, direte, è quello di reperire i fondi necessari per realizzarla. Chiaro. Però, se pensiamo per un attimo ai risvolti appena prospettati, un tentativo andrebbe fatto. Intanto una parte dei contributi potrebbe essere investita dalle aziende private inglobate e raggiunte dai percorsi ciclabili, un'altra parte potrebbe venire dai fondi europei destinati alla realizzazione di opere per i contesti naturalistici e di richiamo turistico, in ultimo da un contributo degli Enti locali a partire proprio dai comuni interessati.
Avete visto mai che le due ruote ci fan diventare davvero un “paese a cinque stelle”?!

Davide Licari

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