
Il costo sicuramente eccessivo di 20 euro per spettacolo ha infatti scatenato una “clientelare” o “parentale” distribuzione di tali biglietti da parte dei nostri amministratori. Questo a mio avviso non ha contribuito a dare una bella immagine della nostra realtà locale e la giusta dignità che un tale evento meritava. In particolare una mancanza di rispetto per quelli che alla fine sono stati i pochi spettatori paganti della rassegna.
Oggi dell’antico teatro greco sono rimasti integri solo i primi due ordini di sedili della cavea ed alcuni sedili al centro del terzo ordine. Ci sono infatti problemi di stabilità, di ribaltamento dei sedili e di sconnessioni che non permettono la fruibilità ad un numero maggiore di spettatori.
Questo dovrebbe spingere in particolare i nostri amministratori a porre come priorità dei loro programmi la salvaguardia e la tutela del nostro sito archeologico e adoperarsi per permettere un urgente restauro del teatro.
Ai nostri amministratori spesso distratti da altre “priorità” dobbiamo ricordare che il teatro Jatino è uno dei 19 teatri antichi siciliani sui quali è stato redatto recentemente a Siracusa un piano di gestione da parte dell’assessore regionale ai Beni culturali Lino Lenza insieme a Guido Meli, direttore del centro regionale per la progettazione e il restauro. Il cui fine è stato stabilire delle linee guida comuni per la fruizione, la gestione e la destinazione dei teatri antichi siciliani.
La realizzazione di uno spettacolo dovrà così essere preceduta da un attento monitoraggio del sito, dei rischi e dell’impatto ambientale. La concessione del sito avverrà solo dopo approvazione da parte del Consiglio regionale dei beni culturali che vigilerà su organizzazione, gestione e definizione dei cartelloni di rappresentazione privilegiando le rappresentazioni classiche.
È auspicabile che dato il successo degli eventi andati in scena recentemente con l’ausilio di sovvenzioni, con l’ausilio di una maggiore attenzione da parte degli amministratori comunali, delle associazioni ed enti preposti si possano riproporre, aumentare e migliorare gli spettacoli su quello che è stato e resta uno dei teatri greci più antichi e prestigiosi del Mediterraneo.
Giuseppe Paviglianiti
Oggi dell’antico teatro greco sono rimasti integri solo i primi due ordini di sedili della cavea ed alcuni sedili al centro del terzo ordine. Ci sono infatti problemi di stabilità, di ribaltamento dei sedili e di sconnessioni che non permettono la fruibilità ad un numero maggiore di spettatori.
Questo dovrebbe spingere in particolare i nostri amministratori a porre come priorità dei loro programmi la salvaguardia e la tutela del nostro sito archeologico e adoperarsi per permettere un urgente restauro del teatro.
Ai nostri amministratori spesso distratti da altre “priorità” dobbiamo ricordare che il teatro Jatino è uno dei 19 teatri antichi siciliani sui quali è stato redatto recentemente a Siracusa un piano di gestione da parte dell’assessore regionale ai Beni culturali Lino Lenza insieme a Guido Meli, direttore del centro regionale per la progettazione e il restauro. Il cui fine è stato stabilire delle linee guida comuni per la fruizione, la gestione e la destinazione dei teatri antichi siciliani.
La realizzazione di uno spettacolo dovrà così essere preceduta da un attento monitoraggio del sito, dei rischi e dell’impatto ambientale. La concessione del sito avverrà solo dopo approvazione da parte del Consiglio regionale dei beni culturali che vigilerà su organizzazione, gestione e definizione dei cartelloni di rappresentazione privilegiando le rappresentazioni classiche.
È auspicabile che dato il successo degli eventi andati in scena recentemente con l’ausilio di sovvenzioni, con l’ausilio di una maggiore attenzione da parte degli amministratori comunali, delle associazioni ed enti preposti si possano riproporre, aumentare e migliorare gli spettacoli su quello che è stato e resta uno dei teatri greci più antichi e prestigiosi del Mediterraneo.
Giuseppe Paviglianiti
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